In occasione della Giornata per la Vita, domenica 3 febbraio la nostra comunità pastorale festeggia le coppie che quest’anno ricordano il primo, il quinto e il decimo anno di Matrimonio.
Tutte loro sono invitate a partecipare alla S. Messa delle 11 nella chiesa di San Gaudenzio (per segnalare la propria presenza occorre consegnare il modulo che si trova in tutte le chiese).
Al termine della celebrazione ci sarà un rinfresco per le famiglie festeggiate.
Nella stessa giornata, fuori da tutte le chiese della comunità, in occasione delle S. Messe festive la Caritas propone la vendita delle primule, il cui ricavato sarà devoluto a favore delle esigenze del Centro di aiuto alla vita parrocchiale, che assiste le mamme in difficoltà (vedi comunicazione del CAV) .
Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per la 35a Giornata Nazionale per la vita
(3 febbraio 2013)
“Generare la vita vince la crisi”
«Al sopravvenire dell’attuale gravissima crisi economica, i clienti della nostra piccola
azienda sono drasticamente diminuiti e quelli rimasti dilazionano sempre più i pagamenti. Ci
sono giorni e notti nei quali viene da chiedersi come fare a non perdere la speranza».
In molti, nell’ascoltare la drammatica testimonianza presentata da due coniugi al Papa
in occasione del VII Incontro Mondiale delle famiglie (Milano, 1-3 giugno 2012), non
abbiamo faticato a riconoscervi la situazione di tante persone conosciute e a noi care, provate
dall’assenza di prospettive sicure di lavoro e dal persistere di un forte senso di incertezza.
«In città la gente gira a testa bassa – confidavano ancora i due –; nessuno ha più
fiducia di nessuno, manca la speranza».
Non ne è forse segno la grave difficoltà nel “fare famiglia”, a causa di condizioni di
precarietà che influenzano la visione della vita e i rapporti interpersonali, suscitano
inquietudine e portano a rimandare le scelte definitive e, quindi, la trasmissione della vita
all’interno della coppia coniugale e della famiglia?
La crisi del lavoro aggrava così la crisi della natalità e accresce il preoccupante
squilibrio demografico che sta toccando il nostro Paese: il progressivo invecchiamento della
popolazione priva la società dell’insostituibile patrimonio che i figli rappresentano, crea
difficoltà relative al mantenimento di attività lavorative e imprenditoriali importanti per il
territorio e paralizza il sorgere di nuove iniziative.
A fronte di questa difficile situazione, avvertiamo che non è né giusto né sufficiente
richiedere ulteriori sacrifici alle famiglie che, al contrario, necessitano di politiche di
sostegno, anche nella direzione di un deciso alleggerimento fiscale.
Il momento che stiamo vivendo pone domande serie sullo stile di vita e sulla gerarchia
di valori che emerge nella cultura diffusa. Abbiamo bisogno di riconfermare il valore
fondamentale della vita, di riscoprire e tutelare le primarie relazioni tra le persone, in
particolare quelle familiari, che hanno nella dinamica del dono il loro carattere peculiare e
insostituibile per la crescita della persona e lo sviluppo della società: «Solo l’incontro con il
“tu” e con il “noi” apre l’“io” a se stesso» (BENEDETTO XVI, Discorso alla 61a Assemblea
Generale della CEI, 27 maggio 2010).
Quest’esperienza è alla radice della vita e porta a “essere prossimo”, a vivere la
gratuità, a far festa insieme, educandosi a offrire qualcosa di noi stessi, il nostro tempo, la
nostra compagnia e il nostro aiuto. Non per nulla San Giovanni può affermare che «noi
sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli» (1Gv 3,14).
Troviamo traccia di tale amore vivificante sia nel contesto quotidiano che nelle
situazioni straordinarie di bisogno, come è accaduto anche in occasione del terremoto che ha
colpito le regioni del Nord Italia. Accanto al dispiegamento di sostegni e soccorsi, ha riscosso
stupore e gratitudine la grande generosità e il cuore degli italiani che hanno saputo farsi vicini
a chi soffriva. Molte persone sono state capaci di dare se stesse testimoniando, in forme
diverse, «un Dio che non troneggia a distanza, ma entra nella nostra vita e nella nostra
sofferenza» (BENEDETTO XVI, Discorso nel Teatro alla Scala di Milano, 1° giugno 2012).
In questa, come in tante altre circostanze, si riconferma il valore della persona e della
vita umana, intangibile fin dal concepimento; il primato della persona, infatti, non è stato
avvilito dalla crisi e dalla stretta economica. Al contrario, la fattiva solidarietà manifestata da
tanti volontari ha mostrato una forza inimmaginabile.
Tutto questo ci sprona a promuovere una cultura della vita accogliente e solidale. Al
riguardo, ci sono rimaste nel cuore le puntuali indicazioni con cui Benedetto XVI rispondeva
alla coppia provata dalla crisi economica: «Le parole sono insufficienti… Che cosa possiamo
fare noi? Io penso che forse gemellaggi tra città, tra famiglie, tra parrocchie potrebbero
aiutare. Che realmente una famiglia assuma la responsabilità di aiutare un’altra famiglia»
(Intervento alla Festa delle testimonianze al Parco di Bresso, 2 giugno 2012).
La logica del dono è la strada sulla quale si innesta il desiderio di generare la vita,
l’anelito a fare famiglia in una prospettiva feconda, capace di andare all’origine – in contrasto
con tendenze fuorvianti e demagogiche – della verità dell’esistere, dell’amare e del generare.
La disponibilità a generare, ancora ben presente nella nostra cultura e nei giovani, è tutt’uno
con la possibilità di crescita e di sviluppo: non si esce da questa fase critica generando meno
figli o peggio ancora soffocando la vita con l’aborto, bensì facendo forza sulla verità della
persona umana, sulla logica della gratuità e sul dono grande e unico del trasmettere la vita,
proprio in un una situazione di crisi.
Donare e generare la vita significa scegliere la via di un futuro sostenibile per un’Italia
che si rinnova: è questa una scelta impegnativa ma possibile, che richiede alla politica una
gerarchia di interventi e la decisione chiara di investire risorse sulla persona e sulla famiglia,
credendo ancora che la vita vince, anche la crisi.
IL CONSIGLIO PERMANENTE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA