Quando si ama, si dona, si serve nella Chiesa, bisogna farlo con gioia, volentieri, per Dio e per tutti i fratelli e le sorelle della Comunità.
Domenica 1 ottobre, alle ore 16.00, nella Chiesa di San Gaudenzio celebreremo la consegna e il mandato a servire nella nostra Chiesa. Tutto ciò ha un significato importante che desideriamo evidenziare: abbiamo infatti voluto in un certo senso “dilatare” la celebrazione del mandato educativo che si faceva durante la festa dell’oratorio con la comunità educante (animatori, catechiste, allenatori, educatori, …), preferendo coinvolgere TUTTI coloro che nelle tre parrocchie e oratori della Comunità Pastorale vivono un servizio, di qualunque tipo, educativo e non. Ci teniamo a vivere insieme questo momento di REDDITIO e TRADITIO: restituire al Signore la nostra responsabilità, il mandato ricevuto, (…anche le chiavi di cui si è in possesso entrando in Chiesa si appoggeranno davanti all’altare) facendone occasione di verifica.
Accogliere da Lui nuovamente l’invito a mettere a frutto i doni che abbiamo dentro “per il bene della Sua Santa Chiesa”. Vorremmo così esprimere: il ringraziamento per il miracolo della carità che si rinnova ogni giorno dentro la Chiesa in Fagnano, intesa proprio come il bene gratuito e disinteressato, generoso e appassionato di tanti fratelli e sorelle che si impegnano a “fare bene il bene” a servizio di tutti, in modo più o meno visibile; il desiderio e la volontà di ricordarci e ridirci che “non si vive il proprio servizio in autogestione”: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto…”(Gv 15).
Ogni servizio ha origine da Gesù e attraverso la mediazione della Chiesa ci è affidato, perché come ne siamo capaci lo viviamo per i fratelli, unicamente “ad maiorem Dei gloriam”- per la gloria di Dio; la consapevolezza che il mandato a servire così come ci è dato va riconsegnato, per non correre il rischio di “sentirlo e pensarlo” come una proprietà privata, ma al contrario come un dono per tutti, da condividere; è sempre vero l’adagio per cui “tutti sono utili, nessuno indispensabile” (se non il Signore …). Lo viviamo nella “logica dei folli”, cioè di chi serve e ama come Gesù, “fino alla follia”, quella della Croce.
Lo dice bene Madeleine Delbrel, mistica del secolo scorso, in una preghiera:
Mandaci, o Dio, dei folli, quelli che si impegnano a fondo, che amano sinceramente, non a parole, e che veramente sanno sacrificarsi sino alla fine. Abbiamo bisogno di folli che accettino di perdersi per servire Cristo. Amanti di una vita semplice, alieni da ogni compromesso, decisi a non tradire, pronti a una abnegazione totale, capaci di accettare qualsiasi compito, liberi e sottomessi al tempo stesso, spontanei e tenaci, dolci e forti.
don Federico