La Chiesa ambrosiana ha sempre valorizzato il tempo di attesa che precede il Natale. E in anni recenti gli Arcivescovi hanno spesso proposto il periodo di Avvento come un’occasione propizia per approfondire le ragioni della propria fede, per chi crede, di avvicinarsi o riavvicinarsi al messaggio cristiano, per gli scettici e i non credenti.
Monsignor Mario Delpini ha voluto imprimere una dimensione più personale, quasi intima, chiedendo a tutte le persone che sono nate nel suo stesso anno, il 1951 – indipendentemente dalle loro convinzioni, e a prescindere da ogni altra appartenenza -, di riunirsi come in una grande famiglia e di andare a trovarlo in un luogo e in una data significative: il Duomo di Milano, il 26 novembre, terza domenica di Avvento, durante la Messa delle 17.30 durante la quale lui stesso predicherà.
Ma l’abbraccio dell’Arcivescovo non si è chiuso solo sui coscritti. Con lo stesso approccio familiare, monsignor Delpini ha voluto estendere anche ad altri l’invito per le altre Messe vespertine che presiederà nella Cattedrale nelle domeniche precedenti al Natale. Sarà la volta dei nonni (12 novembre); degli insegnanti, studenti e alunni (19 novembre); degli infermieri (3 dicembre); delle badanti (10 dicembre); degli sportivi (17 dicembre). Sono tutte categorie di persone che hanno responsabilità educative nella società, accanto sia ai ragazzi e ai bambini sia agli anziani, oppure sono vicini alla sofferenza. Insomma, persone che aiutano altre persone.
L’Arcivescovo si rivolge anzitutto a loro per sostenerli con il suo magistero a vivere l’Avvento, nella consapevolezza che a loro volta possano trasmettere il messaggio nella relazione di cura.