Omelia nella SOLENNITÀ del «CORPUS DOMINI»
– 11 giugno processione Eucaristica –
“A Gesù Pane di vita si può dire tutto”
Sul foglietto c’è scritto omelia e questa sera voglio farla in ginocchio (così siete sicuri che sarà anche più breve…) davanti a Gesù e portare a Lui le cose che ho nel cuore con semplicità, lo faccio a nome di tutti.
Signore Gesù, Pane di vita,
a Te si può dire proprio tutto e allora stasera ti apriamo il nostro cuore.
Lo facciamo certi che Tu nell’Eucarestia ti lasci toccare da noi e noi ci lasciamo toccare da Te, quando nella piccola ostia bianca sei posto sul palmo della nostra mano.
La tua presenza reale nell’Eucarestia dentro le nostre mani è una carezza che ci regali.
La tua Parola preziosa è un dono che vogliamo custodire come un tesoro.
Essa è invito e promessa – come abbiamo ascoltato nel Vangelo di Giovanni poco fa: “Rimanete nel mio amore! Amatevi come io vi ho amato! Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”.
Stasera ti chiediamo di insegnarci a pregare. Facciamo fatica a farlo, siamo pigri, fatichiamo
a trovare il tempo, eppure ne sprechiamo un sacco, non riusciamo a cogliere le occasioni eppure ne abbiamo tante e per altri o altro non esitiamo a correre.
Insegnaci a pregare e a stare alla Scuola della tua Parola,
perché l’Eucarestia diventi scuola di preghiera e di vita.
Fa’ che impariamo non a prendere ma a donare,
non a pretendere ma ad offrire gratis, perché gratis abbiamo ricevuto,
non a comandare o a vantarci ed esibirci, ma a servire con umiltà e amore.
Ti affidiamo la nostra terra che non siamo capaci di custodire e coltivare:
non prendiamo sul serio questo tuo invito alla responsabilità e alla cura del mondo, della casa comune.
Ti affidiamo la nostra società sempre più lontana dalla logica dell’Eucarestia,
persa dietro ad egoismi e a una ricerca del bene, del piacere, della ricchezza per sé soli.
Nel nostro mondo i poveri sono e saranno sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi.
Anche la politica spesso non cerca il bene per tutti e in particolare per i meno fortunati.
Ma Tu ci sei sempre, ti sei fatto piccolo, povero, vulnerabile, dentro quella piccola ostia: donaci i tuoi occhi, le tue mani, il tuo cuore, per una attenzione privilegiata agli ultimi,
ai lontani, agli stranieri, ai poveri, a chiunque ci domandi aiuto.
Ti affidiamo i malati che sono nelle nostre case e tutti coloro che soffrono,
in particolare i più fragili e bisognosi.
Gesù Pane di vita ti consegniamo il nostro essere Chiesa, Corpo di Cristo:
la nostra comunità pastorale muova i suoi passi ascoltando lo Spirito e la Parola
e Tu presente nell’Eucarestia sia sempre il centro propulsore,
il motore della sua vita e delle sue iniziative.
Nel tuo cuore mettiamo i nostri ragazzi, adolescenti e giovani e le esperienze che da domani vivranno in questo tempo estivo. Ascoltino, imparino, crescano, maturino,
comprendano a quale vocazione Tu li chiami e al tuo disegno su di loro per rendere più bello il nostro mondo e la nostra Chiesa.
Ti affidiamo i genitori e gli adulti, siano i primi testimoni della fede,
coloro che non si tirano indietro quando c’è da stare dalla tua parte,
coloro che per primi rendono ragione della bellezza della fede e della vita cristiana
e non pensino mai di non esserne capaci.
Gesù, Pane di vita, ti consegniamo gli anziani,
non vivano la fragilità dell’età e della salute come un ostacolo,
ma sia un’occasione di testimonianza di fede, di vita, di senso, di sapienza per i più giovani.
La loro parola sia suggerimento prezioso e indirizzo saggio di cammino.
Ti affidiamo la nostra preghiera per le vocazioni sacerdotali, religiose, al matrimonio. Suscita nei giovani il desiderio di scommettere e donare la vita per cose grandi.
Gesù, amico al quale possiamo consegnare tutto quello che c’è nel nostro cuore:
pensa Tu a sostenere e custodire la nostra vita.
Amen.