“Rubo” queste due frasi rispettivamente a Papa Francesco che ha voluto caratterizzare così la Giornata mondiale dei poveri e che la nostra diocesi ha scelto come tema per questa Giornata Diocesana della CARITAS – e alle parole dell’Apostolo Paolo sull’“urgenza” dell’amore di Gesù.
È questo un riferimento prezioso che ci richiama che non deve esserci altro a “spingere” la nostra vita; Signore Gesù morto e Risorto per noi deve “urgere”, essere appunto così “pressante e spingente” da non potersi racchiudere, contenere, trattenere. In particolare l’amore e la cura per chi è povero sotto tutti i punti di vista.
La nostra Comunità Pastorale esprime la sua cura e attenzione verso i bisognosi attraverso la CARITAS: sul notiziario della scorsa settimana abbiamo potuto renderci conto dei servizi preziosi che essa svolge nelle nostre tre Parrocchie e che richiamo brevemente: la distribuzione pacchi alimentari, il centro di ascolto per situazioni problematiche a livello familiare e personale e distribuzione di materiale e alimenti, l’operato del centro di aiuto alla Vita (CAV) per mamme in difficoltà, l’offerta di abiti e vestiario per adulti e bambini.
I numeri e il peso del bene fatto in un anno pastorale non è indifferente:
34 le famiglie aiutate con il pacco alimentare, 101 le persone assistite. E poi che dire dei 2430 kg di pasta, 650 di riso, 2700 litri di latte, 408 di olio, altrettanti chili di zucchero, sale, farina, 1200 di pelati e legumi, e altro ancora?
Insomma: “pesante” (in senso strabello e positivo…) la CARITAS della nostra Comunità Pastorale e permettetemi a nome di tutti di esprimere gratitudine per quanto viene svolto dagli operatori.
Dunque questi saranno due giorni nei quali aprire e allargare lo sguardo ulteriormente su questa realtà che opera e agisce per il bene delle fasce più deboli e bisognose della comunità. Avremo modo di farlo durante la celebrazione dell’Eucarestia delle ore 10.00 in San Gaudenzio durante la quale daremo il mandato agli operatori della CARITAS della nostra Comunità Pastorale.
Mi faccio loro portavoce segnalando a tutti la necessità non (sol)tanto di un aiuto a livello economico o di beni materiali, ma soprattutto di disponibilità a dare una mano entrando a far parte effettivamente del Gruppo CARITAS. Non è un impegno gravoso e neppure quotidiano, ma ciascuno può mettere a disposizione il tempo che ha (magari anche solo qualche ora la settimana) e i propri talenti e capacità per contribuire a questo servizio prezioso, virtuoso e buono del “farsi prossimo” a tutti. “Non ci facciamo rubare la speranza” che questo appello sia raccolto anche da alcuni giovani e adulti che si facciano avanti e aderiscano a questa realtà che va “rimpolpata” e sostenuta.
Tra l’altro questa è anche una delle priorità che il nostro Arcivescovo al termine della visita pastorale di febbraio ci ha consegnato: “Per quanto riguarda l’ambito della carità (dove la nostra Comunità investe molte energie nell’attenzione ai poveri e alle persone in condizioni di sofferenza e marginalità, con proposte e iniziative che incidono sul tessuto sociale e civile del paese) è necessario curare percorsi di formazione per tutti i generosi volontari che si rendono disponibili per i problemi delle persone e delle famiglie. Sono da incentivare proposte formative e pastorali a livello decanale e diocesano. Come pure sono da sostenere e inventare nuove forme di collaborazione, confronto e proposta in sinergia con le altre realtà istituzionali e associative locali: amministrazione comunale, servizi sociali, scuola, associazioni di volontariato”. Dunque non facciamoci rubare la speranza e lasciamo che l’amore di Cristo ci spinga a fare il bene con larghezza, gratuità e cuore.
don Federico