Stabilendo la data della celebrazione di questa giornata nella III domenica del tempo liturgico ordinario Papa Francesco ne indicava anche la finalità: «Il giorno dedicato alla Bibbia vuole essere non “una volta all’anno”, ma una volta per tutto l’anno, perché abbiamo urgente necessità di diventare familiari e intimi della Sacra Scrittura e del Risorto, che non cessa di spezzare la Parola e il Pane nella comunità dei credenti».
In preparazione alla celebrazione di quest’anno, con una nota del 17 dicembre 2020 la Congregazione del culto e della disciplina dei Sacramenti ha suggerito di rifarsi ad alcuni documenti ecclesiali che «presentano una sintesi dei principi teologici, celebrativi e pastorali circa la Parola di Dio proclamata nella Messa, ma validi anche in ogni celebrazione liturgica (Sacramenti, Sacramentali, Liturgia delle ore)». Ne riportiamo una sintesi in 10 punti rimandando al documento della Congregazione per una argomentazione più completa. È un suggerimento spirituale prezioso per tutti noi credenti, vescovi e preti, religiosi/e e diaconi, giovani e adulti, anziani e bambini, lettori e animatori dei gruppi liturgici…
1. Riconoscendo che «l’ascolto del Vangelo è punto culminante nella Liturgia della Parola», si suggerisce di dare particolare importanza all’Evangeliario portandolo in processione o collocandolo in una posizione significativa per la venerazione dei fedeli.
2. «È necessario rispettare le letture indicate, senza sostituirle o sopprimerle (…) La proclamazione dei testi del Lezionario costituisce un vincolo di unità tra tutti i fedeli che li ascoltano».
3. Quando è possibile si suggerisce il canto del Salmo responsoriale come risposta della Chiesa alla Parola di Dio. In questo senso è da incrementare il servizio del salmista.
4. Citando l’Evangelii Gaudium di papa Francesco, la congregazione scrive: «I Pastori in primo luogo hanno la grande responsabilità di spiegare e permettere a tutti di comprendere la Sacra Scrittura. Poiché essa è il libro del popolo, quanti hanno la vocazione a essere ministri della Parola di Dio devono sentire forte l’esigenza di renderla accessibile alla propria comunità». Nella lettera apostolica con cui istituiva la Domenica della Parola, il Papa scriveva: «A noi predicatori è richiesto l’impegno a non dilungarci oltre misura con omelie saccenti o argomenti estranei. Quando ci si ferma a meditare e pregare sul testo sacro, allora si è capaci di parlare con il cuore per raggiungere il cuore delle persone che ascoltano».
5. È importante offrire durante la celebrazione uno spazio di silenzio che permetta di «accogliere interiormente» la Parola ascoltata.
6. Chi è chiamato a proclamare la Parola (lettore, diacono, sacerdote) deve curare una preparazione «interiore ed esteriore».
7. L’ambone come luogo della proclamazione della Parola non deve essere anche il luogo degli avvisi, dei commenti o della direzione del canto.
8. Per quanto riguarda il Lezionario e l’Evangeliario si chiede «di curare il loro pregio materiale e il loro buon uso». «È inadeguato ricorrere a foglietti, fotocopie, sussidi in sostituzione dei libri liturgici».
9. Una catechesi a questo dedicata, quando è possibile e come è possibile, può aiutare a comprendere «quali sono i criteri di distribuzione liturgica dei vari libri biblici nel corso dell’anno e dei suoi tempi».
10. Questa domenica particolare può diventare anche occasione per «approfondire il nesso tra la Sacra Scrittura e la liturgia delle ore».
Attraverso questi suggerimenti soprattutto di ordine pratico siamo invitati a dire di nuovo la nostra volontà di vivere secondo la Parola convinti di quanto leggiamo nella Evangelii Gaudium: «La Parola di Dio ascoltata e celebrata, soprattutto nell’Eucaristia, alimenta e rafforza interiormente i cristiani e li rende capaci di un’autentica testimonianza evangelica nella vita quotidiana».