Pubblicato il 16 novembre 2015 · Categorie: Comunicazioni
ARCI45

“Questo è un vile attentato contro la pace e per questo è contro tutta l’umanità, anche se ha colpito persone precise, e i loro familiari, per i quali noi intercediamo presso Dio.
Dobbiamo metterci urgentemente in azione perché questo tragico evento – dentro il turbolento cambiamento di epoca che durerà parecchi anni – domanda la rigenerazione della persona, delle sue relazioni, dello stile di vita della comunità cristiana. Domanda anche edificazione di una vita buona, dentro una società plurale, rispettosa di tutti.
La nostra risorsa è la preghiera, perché, lungi dal rappresentare una fuga verso l’astrazione o un allontanamento dalla realtà, è relazione con Colui che intreccia la sua libertà misericordiosa con la nostra, ci aiuta a elaborare un giudizio su quello che sta succedendo, a capirlo.
Per questo, in tutta la Diocesi dopo ogni Messa in questa prima domenica di Avvento, faremo un momento specifico, breve, di preghiera per i morti di Parigi, per i loro familiari e per la pace”.

Così l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola ha commentato gli atti terroristici di Parigi.

Come chiesto dall’Arcivescovo questa sera e domani, in tutte le Messe della prima domenica di Avvento della Diocesi di Milano, si pregherà in modo particolare per le vittime, le loro famiglie, i feriti, il popolo francese e tutti i cristiani che nel mondo subiscono persecuzione “consapevoli che la maggioranza dei musulmani nel mondo sono uomini di pace”.

Questo il testo che in ogni Messa, dopo la Comunione e prima della benedizione finale, verrà letto:

“Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno … avrete allora occasione di dare testimonianza” (Lc 21,12.13). I cristiani di fronte ai fatti di violenza assurda e spietata capitati a Parigi riascoltano la parola di Gesù e si lasciano istruire a reagire come chi coglie l’occasione per dare testimonianza. Non la vendetta, non la disperazione e la paura, non il meschino calcolo, ma la preghiera, la compassione e la responsabilità di dare il proprio contributo per costruire un umanesimo riconciliato, un società solidale, una fraternità che disarmi l’odio e gli abissi tenebrosi del male. Sconvolti davanti a questa nuova manifestazione di folle violenza terroristica, un attacco alla pace di tutta l’umanità, mettiamo da parte le divisioni e uniti preghiamo.
Pregare non è astrarsi dalla realtà, ma riconoscere la presenza di Dio nella storia e che Dio la sta conducendo. Pregare ci spinge a comprendere cosa sta accadendo e ad agire per la pace.
Preghiamo per le vittime, i loro familiari, i feriti e tutto il popolo francese.
Mentre siamo consapevoli che la maggioranza dei musulmani nel mondo sono donne e uomini di pace, preghiamo anche per i nostri fratelli cristiani che in Oriente e in Africa subiscono persecuzione.

Poi, dopo un istante di silenzio tutti pregheranno l’Ave Maria, aggiungendo l’invocazione “Maria, Regina della Pace, prega per noi”.

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