Siamo ad una svolta, Papa Francesco lo ripete da anni: non un’epoca di cambiamento ma un cambiamento d’epoca nel quale ancora talvolta annaspiamo e che fatichiamo a capire. La velocità dei mutamenti, l’assuefazione a nuove tendenze e mode accattivanti ma spesso vuote di senso, ci allettano e conquistano promettendo “barlumi di gioia, ma non l’Infinito che riempie il cuore” (Papa Benedetto XVI). Orientamenti discutibili di pensiero hanno presa franca su noi, così come il primato dei propri interessi a discapito di una fattiva solidarietà e fraternita verso gli altri rischia spesso di tradursi in atteggiamenti e pensieri che consideriamo ormai normali nel nostro vivere, ma che di cristiano hanno ben poco o nulla…
Eppure, in questi giorni, se prima ancora della fede e dei valori cristiani ci è rimasto un pizzico di umanità, sicuramente siamo “morsi dentro dallo strazio e dall’inquietudine” – quasi un pugno allo stomaco che ci ha tolto aria dai polmoni – di fronte alle immagini e notizie sconcertanti di cui siamo testimoni. Anzitutto il dramma che sta vivendo il martoriato popolo afghano, di cui ancora fatichiamo a comprendere fino in fondo la portata: devastante la sequenza del video dei bambini passati oltre il muro e il filo spinato da mamme e papà ai soldati americani e inglesi appostati a guardia dell’aeroporto di Kabul, così come gli spari dei talebani sulla folla, gli arresti di persone innocenti, i diritti umani violati. E poi le immagini del terremoto che lo scorso 14 agosto ha colpito ancora Haiti, generando una nuova emergenza nel paese, il più povero dell’America Latina. La conta dei morti e dei danni è drammatica: quasi 2.000 i morti e oltre 10.000 i feriti, secondo i dati della Protezione Civile Haitiana (che specifica essere parziali). A questo si aggiungono oltre 37.000 abitazioni distrutte, 47.000 danneggiate e oltre 115.000 famiglie che hanno urgente necessità di aiuto. E poi le notizie di “casa nostra”: dal numero dei contagi e malati di Covid in ripresa con gli inviti sia di Papa Francesco che del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a vaccinarsi come “un dovere, un atto d’amore per le persone più deboli”. Ma anche lo smantellamento del campo che ha ospitato in questi giorni il Rave party dove un giovane ha perso la vita e tanti altri se la sono rovinata facendo uso di alcol e droghe. E poi le tante altre notizie di cronaca che non mancano mai…