Pubblicato il 23 gennaio 2017 · Categorie: Comunicazioni
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“EGLI È LO STRUMENTO CHE HO SCELTO PER ME” (Atti 9, 15)

È la risposta di Dio all’obiezione di Ananìa, cristiano da Lui scelto per andare a restituire la vista a Saulo caduto da cavallo e diventato cieco. Ananìa vorrebbe obiettare, trattenersi e ribattere che non è possibile: del resto Saulo era un contestatore del Vangelo e un persecutore violento dei cristiani. “Ma come fa e come può Dio scegliersi uno così?”. È la domanda che umanamente emerge in lui, ma Dio – che notoriamente non guarda in faccia nessuno – va avanti imperterrito e deciso nei suoi disegni.

E l’uomo – nel caso di Atti “Saulo” – ci sta e si mette in gioco radicalmente e la sua vita si trasforma: diviene “Paolo”, cioè letteralmente “piccolo”, per portare il Vangelo dappertutto nel mondo allora conosciuto – e lo girerà davvero in lungo e in largo, persino “in catene…”. Il paragone è “alto”, ma noi non temiamo confronto pensando oggi a don Mario, che il Signore si è scelto “come strumento eletto” per il Brasile. Anche noi (tolto il fatto che nel passato don Mario non è stato un persecutore…) potremmo correre il rischio di fermarci alle obiezioni umane: “Ma don Mario ha già 75 anni… non è più un giovanotto…”. Oppure: “Con tutto il bisogno che abbiamo qui poteva restare da noi…”. La lista potrebbe continuare…, ma perché e a che pro? Noi ci fermiamo qui contemplando Dio, che oggi ci risponde con le stesse parole pronunciate 2000 anni fa ad Ananìa, invitandoci ad alzare lo sguardo oltre noi stessi per vedere le cose dalla Sua prospettiva.

Egli ci ricorda non solo che “dove c’è gente c’è missione”, ma anche che è lo Spirito Santo a guidare la Chiesa e a provvedere a lei per ciò che necessita nel suo cammino. Il Signore ci invita a non dimenticare che non siamo noi a scegliere Lui, ma “è Lui ad aver scelto noi”. Così è stato nella storia della salvezza per tutti questi anni, così sarà ancora per il tempo a venire, finché e come il Signore stesso vorrà. Ciò che ci consola sempre è che Lui non si stanca di chiamare uomini e donne, giovani e “meno giovani”, che si alzino e partano, si mettano in strada, sulla Sua strada, per portare a tutti la Parola del Vangelo e il dono della fede: questo in Brasile, in Africa, in Asia, in America, in Italia, persino a Fagnano Olona.

E poi oggi vogliamo insieme a Dio contemplare anche l’uomo: don Mario. Tutti lo abbiamo conosciuto e amato da subito – come si fa a non volergli bene? – per i suoi tratti caratteristici: la fede profonda, l’intelligenza sveglia e penetrante, la capacità di spiegarti le cose anche più complicate e illustrandole in modo facilmente accessibile; la cultura enciclopedica e la memoria precisa di date, eventi, avvenimenti, citazioni dalla Bibbia e dai documenti del magistero. Ci piace evidenziare anche la sua sensibilità liturgica e la cura nella celebrazione dei sacramenti, segno di un amore vero e orientato in tutto al Signore. E con tutti questi doni la sua umiltà, la semplicità e il suo sorriso stampato sul volto sempre, nel suo porsi e nel vivere le relazioni con tutti, dai più piccoli ai giovani, dagli adulti agli anziani, ai malati. Grazie don Mario, per la tua testimonianza e la tua presenza tra noi. Grazie perché con questa tua scelta per la missione sei per noi un segno potente: non dimentico la mattina in cui mi hai confidato il tuo desiderio di ascoltare l’appello dell’Arcivescovo e di partire per il Brasile.

Oggi resto convinto di aver fatto bene a non volerti immediatamente dissuadere dal farlo… (come umanamente l’istinto mi suggeriva), ma semplicemente di averti risposto nel modo “evangelicamente” più opportuno (una volta tanto si vede che lo Spirito soffiava dalla mia parte quel giorno…), quello della fede e di chi sa che non si può impedire allo Spirito Santo di agire come vuole, e di lasciare a Dio “di essere Dio” e continuando a guidare la storia, la vita della Chiesa e della nostra Comunità Pastorale. Ci fidiamo di Lui e a Lui ti consegniamo con affetto grande, mentre ti festeggiamo anche per il traguardo spettacolare dei 50 anni di sacerdozio.

Chissà quanti battesimi, matrimoni, funerali, Messe celebrate, assoluzioni accordate e benedizioni impartite: insomma, “una valanga di bene”!

Oggi ti vogliamo dirti che nei tuoi confronti da mercoledì a Fagnano inizia un “perenne Avvento”, nel senso che aspettiamo a braccia aperte il tuo ritorno, in qualunque momento sarà. Nel frattempo ti curiamo e custodiamo la casa. Non farti strane idee al tuo rientro dal Brasile: ricorda sempre che la tua casa è qua da noi! Ti affidiamo al Signore che ti ha scelto come strumento e alla Sua Parola, che tu porterai ad altri, ma che al tempo stesso porterà anche te e ti condurrà là dove Egli ti chiama.

Un abbraccio forte, don Federico, don Matteo, padre Aurelio, Cristoforo, don Alessio e le religiose con tutti i fedeli delle parrocchie della tua Comunità Pastorale MADONNA della SELVA

 

 

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