Pubblicato il 28 giugno 2018 · Categorie: Comunicazioni
Francesco

Papa Farncesco – udienza generale in piazza San Pietro – Immagine dal web

 

 

Articolo di Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano dal sito :https://www.vaticannews.va

La vita cristiana è anzitutto la risposta grata a un Padre generoso. Un Padre che ci libera dall’Egitto attraverso il Mar Rosso, e poi ci consegna il Decalogo sul Monte Sinai. Così il Decalogo comincia con la generosità di Dio, con la liberazione, con la relazione Padre-Figli e da questa deve partire il cammino di fede, non dalla legge, non da obblighi, impegni, coerenze. Lo sottolinea Papa Francesco nella catechesi dell’udienza generale di questa mattina, la terza dedicata ai Comandamenti e intitolata appunto: “L’ amore di Dio precede la legge e le dà senso”

Il Dio d’Israele prima salva, poi chiede fiducia

Il Papa analizza l’introduzione del testo del Decalogo, “parole amorevoli di un Padre al suo popolo perché cammini bene”. “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile”. Francesco si chiede: “Perché questa proclamazione che Dio fa di sé e della liberazione?”. Perché, risponde, “si arriva al Monte Sinai dopo aver attraversato il Mar Rosso: il Dio di Israele prima salva, poi chiede fiducia”. E quindi, il Decalogo comincia dalla generosità di Dio, perché Dio non chiede mai senza prima dare. “Prima salva, poi chiede”.

La nostre opere falliscono perché partiamo da noi stessi

Quando dichiara  “Io sono il Signore, tuo Dio”, ricorda il Pontefice “c’è un possessivo, c’è una relazione, ci si appartiene. Dio non è un estraneo: è il tuo Dio”. Questo, chiarisce, illumina tutto il Decalogo e svela anche il segreto dell’agire cristiano.

Cristo è l’amato dal Padre e ci ama di quell’amore. Lui non parte da sé ma dal Padre. Spesso le nostre opere falliscono perché partiamo da noi stessi e non dalla gratitudine. E chi parte da sé stesso dove arriva? Arriva a sé stesso! E’ incapace di fare strada, torna su di sé. È proprio quell’atteggiamento egoistico che, scherzando la  gente dice: “Eh, quella persona è un “io, me con me, e per me”.

Risposta grata ad un Padre generoso

La vita cristiana, chiarisce quindi Papa Bergoglio, è anzitutto la risposta grata a un Padre generoso.

I cristiani che seguono solo dei “doveri” denunciano di non avere una esperienza personale di quel Dio che è “nostro”. Io devo fare questo, questo, questo … Solo doveri. Ma ti manca qualcosa! Qual è il fondamento di questo dovere?: “Ah, si deve fare così”. No: il fondamento di questo dovere è l’amore di Dio Padre, che prima dà, poi comanda. Porre la legge prima della relazione non aiuta il cammino di fede. Come può un giovane desiderare di essere cristiano, se partiamo da obblighi, impegni, coerenze e non dalla liberazione? Ma, essere cristiano è un cammino di liberazione!

I Comandamenti liberano dall’egoismo

I Comandamenti, aggiunge il Papa, “ti liberano dal tuo egoismo e ti liberano perché c’è l’amore di Dio che ti porta avanti”. La formazione cristiana non è basata sulla forza di volontà, ma sull’accoglienza della salvezza, sul lasciarsi amare: prima il Mar Rosso, poi il Monte Sinai.

“ Prima la salvezza: Dio salva il suo popolo nel Mar Rosso, poi nel Sinai gli dice cosa deve fare ”

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