Pubblicato il 17 settembre 2017 · Categorie: Comunicazioni
logo anno oratoriano 2017-2018

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È lo slogan che ci accompagnerà nel corso di questo nuovo pastorale 2017/2018 per la proposta di tutto ciò che riguarda la Pastorale Giovanile: è una promessa di felicità che il Signore rivolge a ciascuno di noi se impariamo ad amarlo e a seguirlo, così come fecero i primi discepoli. L’icona biblica di riferimento è infatti quella del brano di Giovanni  1,35-39, che narra della chiamata dei primi discepoli, possiamo immedesimarci anche noi, quali figli amati e prediletti. Il Signore rivolge loro l’invito a seguirlo, a fare esperienza di Lui, non dicendo dove dimora, ma solo invitandoli a mettersi in cammino con Lui.

 

Oggi anche noi – come per i primi discepoli – ci sentiamo ripetere dal Maestro: “Vieni, fidati di me, ascolta la mia parola che salva, continua a fare esperienza in quei luoghi in cui è possibile incontrarmi .

Non far vincere nella tua vita la pigrizia, la noia, i tuoi interessi: : mettiti in gioco e non perdere queste occasioni di crescita! “Vedrai che bello!” diventa allora annuncio da rivolgere a ciascun ragazzo e giovane, per dire la bellezza dello stare in oratorio, che non è solo “spazio da riempire”, ma “casa da abitare”, una “seconda famiglia” ove sentirsi accolti.

L’oratorio diventa allora esperienza vitale, tempo che plasma sullo stile del Vangelo, luogo in cui si incontra il Signore attraverso la preghiera, la testimonianza di coloro che lo abitano, il gioco, esperienze proposte, lo sport, la vita insieme e tanto altro!

Vogliamo impegnarci a costruire insieme un oratorio che si accorga dei ragazzi, che li sappia ascoltare, intercettare e comprendere, che sappia prendersi cura della loro crescita umana e spirituale!

Un oratorio che sappia accogliere tutti, essere pronto al cambiamento e alla novità: un oratorio così non invecchia mai! Infine, desideriamo che il nostro oratorio sia vivo, contagioso di allegria, gioia e voglia di stare insieme, superando i confini parrocchiali e decanali così come le tradizioni intoccabili.. La nostra preoccupazione non deve essere quella di aprire il “mio” oratorio, della “mia” parrocchia, ma che i ragazzi che frequentano l’oratorio (qualunque esso sia) rimangano contenti per la proposta di fede, per le esperienze che vivono per il gioco e il divertimento che viene loro offerto!

Gli adolescenti e i ragazzi oggi stanno già vivendo queste dinamiche e hanno compreso queste  priorità, essendo così un esempio per noi adulti

 

Affidiamo alle cure e all’intercessione di Maria questo nuovo anno pastorale, perché ci aiuti sempre a camminare sulla via del servizio e dell’umiltà!

don Alessio

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