Pubblicato il 4 settembre 2017 · Categorie: Comunicazioni · Tags:

 

DON MARIO CI SCRIVE E RINGRAZIA … … a dire il vero lo ha fatto già da qualche settimana, ma solo ora riportiamo la sua lettera con i ringraziamenti per la nostra Comunità Pastorale che ha contribuito – con i soldi raccolti durante la scorsa Quaresima – ad offrire la possibilità di costruire la cappellina dedicata a San Giuseppe lavoratore ed una saletta per il catechismo dei ragazzi.

Non “resistiamo” dal pubblicare – oltre a qualche foto dei lavori in corso – anche un inedito qua a fianco che ritrae un don Mario “sbarbato a zero”, per errore del parrucchiere un po’ maldestro…dmario sbarbato

Il nostro don Mario sta bene, è in forma e – come potete vedere sul sito della Diocesi di Milano – ha appena ricevuto la visita del nuovo Arcivescovo Mons. Mario Delpini. Qua di seguito il suo scritto.

“Carissimi amici di Fagnano, per ora non mi sono perso nel “Mato” (la boscaglia di qui); anche se non ho scritto altre volte vi ho ricordato spesso e siete presenti nella mia preghiera: mi avete accolto “subito e senza conoscermi o avere per me motivi di riconoscenza” così fraternamente che almeno questo lo meritate. Qui la vita continua, fa caldo, ma in questo periodo è meno pesante che da voi, da quel che sento. La gente è molto buona; ormai tutti, anche i bambini, mi salutano con il mio nome. I più piccoli, quando passo per alcune vie dove sono in giro a giocare tra loro, mi chiamano “vovò” (nonno): è bellissimo che quando passo e non mi accorgo di loro, soprattutto le bambine (quelle piccolissime, di due/tre anni), mi richiamano: “Ehi, vovò!”. E quando mi giro mi mostrano sorridendo il pugnetto con il pollice alzato, che qui è segno di saluto e di buon augurio.

 

Ho visto alcune comunità dell’ “Interior” con i loro dirigenti, accompagnando alcune volte le visite di padre Arturo. Sono comunità di diverse centinaia di persone e qualcuna di più di mille. Si sostengono nel cammino di fede con notevole impegno di responsabilità per tutti: dirigente, gruppo della Liturgia (cantori, lettori, ministri dell’Eucaristia, chierichetti) e catechisti; le “Prime Comunioni” si celebrano nella cappella della Comunità. Il Sabato sera celebrano il “culto” che sostituisce la Messa in assenza del Prete. Il periodo “religiosamente forte” per ogni singola Comunità è il “Festejo”. Si tratta di una novena che prepara la festa del santo patrono. Ogni sera il Rosario e una Celebrazione della Parola, abbastanza estesa, di contenuto catechetico: ogni anno presenta un aspetto della vita di fede, con testi biblici e preghiere. Ho partecipato ad alcune di queste celebrazioni ovviamente ascoltando (poi chiedevano un intervento, in cui dicevo qualche cosa, ma solo alcune parole, perché la durata era già notevole, si era nelle dimensioni dell’ora; quindi vedevo quello che facevano loro, di loro iniziativa). Devo dire che anche nel discorsino di spiegazione (una specie di omelia) questi dirigenti non sono affatto male. E sono laici, non di movimenti particolari, ma di parrocchia, che parlano della fede ad altri laici. E crescono nella fede, così. La presenza del prete è molto limitata, alcune volte l’anno, quando va bene.

 

Rimango sempre più ammirato per la Grazia di Dio che qui è effusa e per la costanza di queste sorelle e di questi fratelli nella fede. Ma il motivo principale per cui vi scrivo è di ringraziarvi ancora Facciata della cappellina in costruzione per la raccolta di fondi fatta in Quaresima. Soprattutto i ragazzi: don Federico mi ha detto che hanno raccolto davvero molto!don mario lavori La gente qui ha lavorato parecchio a raccogliere fondi: tutte le Domeniche a sera, fuori di Chiesa all’orario della Messa (ore 20.00) tengono una bancarella con cibarie preparate da loro che vendono. Molti si fermano, all’uscita da Messa (sempre dopo le 21.00), comprano e consumano lì intorno alla bancarella. Si crea così un bel clima di condivisione gioiosa e i soldi guadagnati sono per cappellina di “Sao Josè Operario” nel “Bairro dos alagados”. Con la somma raccolta in questo modo e con l’offerta della Comunità Pastorale Madonna della Selva di Fagnano Olona si è acquistato il fabbricato precedente e si sono iniziati i lavori, come mostrano le foto che vedete: siamo parecchio avanti, penso si completeranno tra breve. L’offerta proveniente da voi è servita perciò come completamento della somma necessaria all’acquisto e non è stata usata tutta: sta accompagnando anche i lavori di costruzione.mario cappellina È importante questo aiuto, perché una Comunità abbia il luogo dove crescere, con la preghiera e la formazione religiosa. Guardando alle foto potrete vedere infatti che non c’è solo una Cappella ma anche un saloncino abbastanza ampio per la catechesi e alle spalle un cortiletto. Oltre il piccolo cortile c’è una distesa d’erba, non grandissima, dove scorre il Rio Zutiua; al di là di questo è territorio degli “Indios”.

 

Sono elementi che aiutano a percepire in modo abbastanza chiaro la situazione di questa cittadina, del Maranhao e del Brasile nel suo insieme. Sono due mondi distanti migliaia di anni che si incontrano. La Chiesa ha un Messaggio che le è stato consegnato, soprattutto porta una “Presenza” che ha la forza di dare a questo passaggio una spinta e un sostegno per una crescita personale e comunitaria “in pienezza di umanità”. Per questo, davvero e di nuovo, a nome di tutti gli amici di qui, GRAZIE!  

     Da Arame – Brasile, don Mario

donmario cappellina

 

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