Data evento: dom 23 gennaio 2022 · Pubblicato il 15 gennaio 2022 · Categorie: Eventi - Comunità

La festa Patronale di San Gaudenzio è il primo appuntamento significativo che viviamo come Comunità pastorale all’inizio del nuovo anno. Papa Francesco ha voluto indicare questo anno pastorale come tempo «speciale per crescere nell’amore familiare» e invitando tutti «a uno slancio pastorale rinnovato e creativo per mettere la famiglia al centro dell’attenzione della Chiesa e della società» (Angelus del 14 marzo 2021). Il punto di arrivo verso cui converge questo cammino sarà l’incontro Mondiale delle Famiglie che si svolgerà a Roma il prossimo 26 giugno. Evidentemente a motivo della delicata situazione sanitaria sarà impensabile poter partecipare in massa, ma non mancheranno iniziative a livello diocesano/decanale/locale al riguardo. La centralità dell’amore familiare, vocazione e via di santità, dà il titolo e il tema a questo cammino verso l’appuntamento di Roma; ci è parso importante cogliere l’occasione della Festa di San Gaudenzio per soffiare sulle braci e rinnovare il fuoco dell’amore familiare – secondo l’invito del Papa – destando l’attenzione anche al cammino della nostra Comunità pastorale: questo momento infatti può essere propizio per rilanciare anche l’impegno e il servizio della pastorale familiare dentro la vita della comunità. Abbiamo pensato a tal proposito, di invitare don Aristide Fumagalli, teologo moralista e apprezzato docente in Seminario e Facoltà teologica, per aiutarci a riprendere e recepire il testo di Amoris Laetitia a sei anni dalla sua edizione: che ne è stato di questo dono prezioso fatto da Papa Francesco alla Chiesa? Quali ricadute dentro le nostre comunità Pastorali? Quesiti che ci interpellano e invitano alla riflessione: è opportuno che non ci stanchiamo da un lato di intensificare il cammino intrapreso con qualche timidezza e resistenza, dall’altro ad impegnarci tutti, laici e consacrati, a rendere sempre più visibile e presente la bellezza del disegno e del progetto di Dio sull’uomo e la donna insieme dentro la vita familiare, perché essa sia «davvero una buona notizia» (AL 1). Infatti, oltre alla testimonianza concreta delle coppie di sposi, genitori e nonni, avvertiamo la necessità di verificare, ricalibrare e incentivare quella “semina feconda” che caratterizza il servizio della pastorale familiare che inevitabilmente si intreccia con la Pastorale giovanile: l’educazione delle giovani generazioni non solo alla fede ma anche alla scoperta della bellezza della vocazione all’amore, la catechesi battesimale, i cammini in preparazione al matrimonio cristiano, l’attenzione amorevole e la fine sensibilità a farsi vicino con tenerezza e compassione nel sostegno delle situazioni di dolore per forme di violenza e di separazione, o di una malattia o un lutto dentro le nostre famiglie. Quanto lavoro c’è da fare! E certamente non possiamo vivere aspettando di avere requisiti accademici e competenze teologiche, psicologiche, o mediche, ma è necessario semplicemente avere vivo in noi il desiderio e la volontà di farsi artigiani di prossimità, pronti a prendersi cura, consolare e sostenere, incoraggiare alla vita buona del Vangelo e alla speranza le nostre famiglie e la comunità cristiana e civile. Ecco allora il semplice programma della nostra festa patronale:

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